Vendere con il web
Vendere con il web, l'idea inizia ad attirare molti produttori che stanno sentendo la crisi e capiscono il momento di difficoltà generale che stanno attraversando le aziende che distribuiscono i prodotti. Il problema, poi, è anche legato a forniture e "fidi" o pagamenti personalizzati che, se fino ad oggi sono sempre stati rispettati, iniziano a barcollare e non dare più garanzie. Del resto, come "fidarsi"? Se un fornitore "salta" è tutto il sistema a risentirne, perché alla fine sono un po' tutti a farne le spese. Un produttore, quindi, consapevole di avere il prodotto e la produzione, inizia ad informarsi per capire le migliori strategie per vendere con il web e arrivare diritto diritto al cliente finale. In effetti è risaputo che più passaggi ha un prodotto e maggiori sono i costi per il cliente finale e minori i guadagni per il produttore iniziale concetto che si affievolisce in modo significativo se il produttore arriva diritto a chi compera.
L'era del km zero virtuale
Stiamo entrando nell'era del km zero virtuale, cosa che chi non ha dimestichezza con il web sta già facendo da tempo, produttore/consumatore senza sorprese, senza passaggi e con un inizio diverso e nuovo di fidelizzazione. Perché, con un sito, possiamo fidelizzare un cliente, che compera quanto gli serve, quando gli serve e con la massima trasparenza sia del prodotto che del prezzo. Non è una battuta, è la tendenza del web 2.0: l'era del km zero virtuale. L'era del face to face virtuale, dove chi compera inizia a capire da chi compera e chi produce inizia a farsi conoscere da produttore. Il concetto del grande brand inizia un po' a venire meno, perché serve sostanza e non apparenza, serve un rapporto diretto ed equilibrio tra domanda e offerta.
Se ci pensiamo i benefici del vedere con il web sono enormi, per tutti, perché si alza il livello qualitativo del prodotto finale, si alzano i margini di guadagno e si abbassano i costi al clienti finale.
Il problema del vendere on line lo possono risentire gli intermediari, certi intermediari ma, attenzione, perché chi lavora seriamente e chi ha sempre guadagnato il giusto non verrà attaccato dal problema, a risentirne, piuttosto, saranno quei passaggi discutibili di sciacallaggio industriale che hanno cercato di monopolizzare il mercato con stoccaggi e con rincari esagerati.
Non vogliamo fare trattati di marketing né discussioni sulle filiere distributive, il concetto che ci interessa sottolineare è che vendere con il web è un beneficio sia per l'azienda che per il cliente, per il mercato e per il progresso delle aziende.
Come vendere con il web
Ci sono molti aspetti positivi nel vendere con il web, vediamo, quindi, di capire come arrivare al cliente finale con un sito per vendere che sia uno strumento di lavoro, e che permetta di comunicare in modo agile con il cliente finale. Inutile nascondere che la scelta deve essere chiara e ponderata fin da subito, perché se vogliamo fare un sito per vendere con il web che sia di successo, dobbiamo iniziare da tre macro step:
- progetto
- esecuzione
- post/messa in rete
Non ci scappiamo di tanto, perché dal progetto iniziale (1) per vendere con il web iniziamo a valutare una serie di strade che passano per la visibilità, aspetti seo e strategie per arrivare a proporre il nostro prodotto a tutti i clienti che lo cercano.
Per esecuzione (2) intendiamo la stesura del codice del sito, il codice sorgente, il linguaggio che, sottolineiamo, deve essere fatto su misura e deve essere performante, veloce e adatto a vendere nel web.
Tutta la fase post messa in rete del sito (3) è un lavoro concettuale-strategico che deve essere preso in considerazione da subito, perché nessun sito funziona se non c'è studio e strategia ad accompagnarlo nel percorso. Molti sbagliano perché si fermano al fare un sito, dando per scontata tutta la fase dell'essere in rete e dello sviluppo post-produzione.
Per vendere con il web, che sito abbiamo pensato?
Il nostro sito per vendere con il web non è un gioco, né una semplice "prova" per vedere se funziona, perché non ci sarebbero gli adeguati presupposti. L'idea che abbiamo noi è di un sito strumento di lavoro, che vende, che si trova e che può essere visto come un altro punto vendita che funziona. Se il problema è il budget c'è virtualeitaliano.it, un sistema innovativo che va incontro proprio alle esigenze aziendali delle realtà medio piccole che hanno con il web un rapporto "contorto", oltre che una limitata possiabilità economica.
Con virtualeitaliano.it vendere on line non è più un problema.
L'alternativa è il sito aziendale, con un costo certamente diverso ma con una possibiità che merita, per lo meno, di essere presa in considerazione. I costi sono impegnativi, certo, ma pensiamo ai costi/rischi che ci sono nell'aprire un negozio tra allestimenti, permessi e merce.
Un sito aziendale e-commerce, parte da 5/6 mila euro, in base al numero di oggetti che vendiamo e in base alla visibilità che vogliamo dare.
Virtualeitaliano.it Vs Sito aziendale: due modi di vendere con il web, mettendo sempre l'azienda in primo piano
Il confronto è d'obbligo viste le premesse, ma spendiamo qualche parola per fare un confronto che si basa soprattutto su un costo iniziale diverso di start up. Virtualeitaliano.it può essere visto il "proviamo se funziona" perché di fondo ha una concezione logico-tecnica che sfrutta l'insieme e che è stata ottimizzata per essere in primis professionale più che pratica per chi non ha dimestichezza con il web. Con virtualeitaliano.it non esiste il fai da te, ma c'è un affiancamento, ovviamente rapportato al prezzo, che permette di testare e valutare il mondo della vendita diretta con il web.
Certo partire e provare un anno con 799 euro di base e partire con una spesa minima di 4/5 mila euro non è proprio la stessa cosa. Cambiano le aspettative, cambiano i presupposti, cambiano i rischi. Ma virtualeitaliano.it nasce proprio per avere un approccio innovativo al web, con un profilo personalizzato, una spesa contenuta ed un approccio tecnicamente curato e testato.
Perché questa differenza di costi?
La differenza di prezzo è sostanzialmente tecnica, perché la piattaforma nasce per contenere molti profili aziendali, indipendenti e autonomi nella gestione, con l'indirizzo virtualeitaliano.it/nome-azienda o può essere un re-direct diretto dal dominio, mentre il sito personale deve essere visto e concepito ex-novo. Facciamo un'altra considerazione strategica, perché se il nostro spazio web e la nostra attività prevedono un inserimento di 4/6 pagine, pensare ad un sito di successo è molto discutibile, mentre con virtualeitaliano.it, sfruttando una serie di profili, uniamo le forze e per i motori di ricerca l'insieme è sempre più forte. Del resto, se ci pensiamo, meglio un sito con centinaia di pagine che un sito di 5/6 per un qualsiasi motore di ricerca che deve cercare il massimo per il suo cliente, no?
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